Ci sono delle differenze di base tra un 'turista' e un 'viaggiatore', e le due principali sono 'tempo' e 'denaro'.
Il turista non ha tempo, deve massimizzare quel poco che ha quindi si affida a tour organizzati che, anche se costano, gli permettono di 'vedere' molte cose in poco tempo. Di solito spende molto in rapporto al tempo che impiega e preferisce le comodita', ma sono le sue poche vacanze quindi si tratta bene.
Il viaggiatore ha molto tempo, quindi puo' viaggiare piu' lentamente, usando anche i mezzi pubblici, 'vivendo' il territorio che sta visitando. Dovendo stare molto tempo tende a economizzare, a risparmiare, e' disposto a scomodita' e sacrifici perche' questo significa che puo' permettersi di viaggiare per piu' tempo.
Questo non significa non spendere, ma a parita' di spesa un viaggiatore sta' indicativamente un periodo 3/4 volte piu' lungo di un turista, vede il doppio dei posti e 'vive' per tutto il periodo il luogo che sta' visitando, cosa che il turista a volte sfiora appena.
Il turista porta molti cambi d'abito nella valigia, il viaggiatore lava spesso quelli che ha nello zaino.
Il turista porta i suoi vestiti migliori, il viaggiatore da meno importanza all'aspetto e a volte parte con delle cose vecchie che poi lascera' per la strada per far posto a cose nuove che comprera' durante il viaggio.
Succede con l'abbigliamento ma anche con i libri: una volta finito un libro non lo si rimette nello zaino, e' peso inutile, si abbandona, o si vende, o si scambia con un altro libro.
Mi sono portato dei libri di evasione, un romanzo ed un thriller: mi piace rilassarmi leggendo qualche pagina poco impegnativa, sopratutto la sera, prima di addormentarmi.
Ieri sera ne ho terminato uno, ma prima di abbandonarlo mi sono segnato questa frase che, alla faccia del disimpegno, mi piace condividere:
"Beh, c'e' vita e vita. O meglio, c'e' la vita e c'e' l'esistenza senza dignita', e per poter sopportare quest'ultima bisogna tradire se stessi. Un tempo pensavo che vi fosse una sorta di dignita' nella sopportazione, ma adesso credo che sia meglio essere morti che essere traditi."
(dal thriller 'Cuore Freddo' di Lynda La Plante, abbandonato a Yangon prima di partire per il Laos)
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