Luang Namtha, Laos nord-occidentale, e' ai confini di una riserva naturale che cerca di preservare parte della jungla primaria dalle tecniche di coltivazione 'brucia e pianta' che disboscano selvaggiamente per piantare gli alberi della gomma.
E' il punto ideale di partenza per trekking organizzati di 1/2/3 giorni verso villaggi di diverse minoranze etniche che vivono nella zona; c'e' anche la possibilita' di dormire nelle case dei villaggi (ovviamente tutto organizzato prima).
Io invece affitto una moto, compero una cartina della zona e parto per il 'fai-da-te'.
Vado per un po' a caso verso sud, in esplorazione, poi mi rendo conto che cosi molto probabilmente non combino nulla e allora mi fermo, tiro fuori la cartina e decido l'itinerario, sempre verso sud, per raggiungere un villaggio li vicino.
Chiudo la cartina e mentre la sto mendo dentro lo zainetto mi viene incontro una donna vestita nel modo con cui vestono nei villaggi, una cesta di bambu' enorme sulle spalle tenuta con una traversa di legno da cui parte una fascia che le passa sulla fronte.
Insomma, tutto il peso si scarica sulla fronte e da li sulle cervicali ...
Nella sua lingua, ma sopratutto a gesti, mi chiede se vado verso sud (direzione verso cui ho il muso della moto e da cui lei arriva) oppure verso nord.
Ora, la vita e' fatta di momenti, di attimi, il difficile e' saperli cogliere: un attimo puo farti vivere qualcosa, un emozione, o darti un opportunita' per qualcos'altro, se lo si sa' riconoscere.
Poi, senza scomodare tanto la filosofia, c'e' una famosa frase di John Lennon che dice 'La vita e' cio che succede mentre sei occupato a pianificare altro' ...
Chiudo lo zaino e in italiano (tanto l'inglese non serve) e gesti evidenti dico che vado a nord.
Lei mi guarda un po perplessa e chiede conferma che vado a nord e io confermo; mi fa gesto che lei si siede dietro di me e chiede se puo' salire, ed io gli faccio gesto che si, puo salire.
Mi chiedo come salira' mentre lei alza un po la gonna lunga e sale a cavalcioni senza esitazione, giro la moto e partiamo.
C'e' uno scambio di battute divertite tra lei ed il benzinaio che era li vicino ma non ci faccio caso, io sono piu divertito di loro.
Volevo trovare un villaggio e invece il villaggio ha trovato me, volevo un esperienza che non fosse 'da turisti' ... al nostro passaggio vedo alcune facce divertite, mi sa che siamo una coppia buffa, io grosso e alto davanti con un caschetto a padella in testa e lei piccola dietro con la cesta enorme tenuta dalla sua fascia sulla fronte.
Non so dove sto andando, intanto vado a nord.
Sta tornando a casa?
Sta andando da qualche parte?
E'vicino? Lontano?
Ci sara' un villaggio, una casa?
Decido che non mi faccio piu' domande e che ovunque lei vorra' andare, io ce la portero'.
E' piovuto, il fondo e' fangoso e scivoloso, il peso c'e', ed io in un paio di occasioni, nelle curve strette, esito e sbando leggermente: la sento che allunga la mano verso il mio fianco, vorrebbe tenersi per mantenere l'equilibrio ma non lo fa.
Intanto andiamo e non dice nulla: sono tornato indietro per 3/4 chilometri oramai, sono quasi al mio punto di partenza e mi chiedo quanta strada dovro' ancora fare quando lei mi fa cenno di girare a sinistra.
Giro, ma comincio a pensare: "di qua' non ci sono villaggi, ci sono case e ... il mercato!"
Certo, sta andando al mercato, ovvio, potevo pensarci prima; sfumano le mie fantasie piu avventurose, la realta' e' molto piu' ordinaria.
Certo che quando l'ho presa gli mancavano ancora 4/5 km da fare...
Infatti quando siamo all'altezza del mercato mi fa segno che lei e' arrivata: mi fermo, lei scende, unisce le mani di fronte al petto, mi ringrazia con un intensita', un sorriso ed una luce negli occhi autentica.
La seguo con gli occhi mentre attraversa la strada e scambia delle parole con delle altre donne che ridono, si voltano verso di me e mi sorridono.
Anche io sorrido, giro la moto e vado.
Piu tardi arrivero' anche nei villaggi, vedro' capanne, utensili, umanita' ma nessun sorriso come quello.
(foto: pezzo di una statua rotta, buttato in un angolo in un tempio di Luang Prabang)
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