venerdì 17 gennaio 2014

Cambogia: Beng Mealea

Situato a 72 km da Siem Reap, questo templio e' raggiungibile solo noleggiando un auto; non ci sono tour organizzati che lo offrono, il che e' un bene perche' sono pochi i turisti che si avventurano fino a qui.
Ma anche se costa e richiede molto tempo per arrivarci l'esperienza ripaga il sacrificio; il tempio e' mezzo diroccato, ancora in parte avvolto dalla vegetazione e a prima vista non sembra promettere molto ma appena arrivati ci aggancia un anziano custode del tempio che, infradito ai piedi, ci fa da guida tra i cumuli di macerie.
E qui parte un avventura alla Indiana Jones; su e giu per le macerie, dentro le gallerie buie e diroccate con radici degli alberi che pendono dal soffitto, fuori e dentro per le finestre, lui ci dice dove mettere i piedi e dove non andare.
Assolutamente fuori da tutte le norme di sicurezza, improponibile al turismo dei pulman ma veramente autentico: si puo intuire l'emozione di chi ha ritrovato questi templi dimenticati nella giungla.
Una parte del tempio e' percorsa da passerelle di legno che, per superare le macerie, corrono a diversi livelli per cui a volte ci si ritrova al livello dei tetti con una visuale completamente diversa.
Il vecchio custode parla poco e male l'inglese, ripete sempre le stesse cose ma sa dove mettere i piedi e dove scattare le foto, piu' che sufficente; ad un certo punto incontriamo un custode giovane che ci spiega meglio una cosa in un buon inglese, ma sta accompagnando qualcun altro e dagli sguardi capisco che c'e' affetto per il vecchio custode che arrotonda il suo stipendio come puo'.
Comunque bello, affascinante, avventuroso, unico.

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